FILMICA

16/03/2018

19.00
> MOLE VANVITELLIANA
 Sala Boxe

Proiezione di “OGNI ROVETO È UN DIO CHE ARDE”

scritto, diretto e montato da Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi, vincitori del Premio Ispec del Festival del Cinema di Locarno
Paese di produzione: Italia
Anno: 2016
Con: Lucamatteo Rossi, Valentina Lauducci, Vincenzo Consalvi, Elisabetta Moriconi
Presentato alla 52esima edizione del Festival di Pesaro, al Congiunzioni Festival 2017 e vincitore del premio speciale Ispec Cinema Locarno 2016 in occasione della 69esima edizione del Festival di Locarno.

Un pellegrino si sveglia nell’adolescenza del mondo e torna a camminare, proponendosi, come in racconto di Borges, di disegnare l’universo. Così incomincia il film concepito come un’agiografia inventata, creazione di una memoria nuova, ma anche testimonianza di quanto oggi è possibile esperire facendo cinema: il luogo di un incontro, di una edificazione continua.

e “NELL’INSONNIA DI AVERE IN SORTE LA LUCE”

scritto, diretto e montato da Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi, vincitori del Premio Ispec del Festival del Cinema di Locarno
Paese di produzione: Italia e Irlanda
Anno: 2017
Con: Valentina Lauducci, Vincenzo Consalvi, Bianca Battilocchi, Richard Marsh, Pádraig Langsch, Zoe Chiaraluce, Silvio Craia, Padraig O Bradaigh

Mettiamo di essere ancora al principio. Che un mago tracci una fiaba che può essere letta come una geografia di comunanze e migrazioni, un memoriale del viaggio dove l’Ogham (antico alfabeto irlandese, provenienza del cinema, gesto doppio d’incidere linee sulla pietra e sulla pellicola) s’incontra e si confonde con i disegni di Giuditta Chiaraluce e con le stanze pittoriche di Magdalo Mussio e Mariano Prosperi: atlanti, carte cucite, tarocchi che abbiamo sperso nei posti dove abbiamo vissuto per nove mesi. Mettiamo anche che il mago, svegliatosi, abbia con sé oggetti raccolti nella memoria dei gesti con essi compiuti: il sasso e la stella orditi nel disegno del tappeto. Nel segno di queste tre figure abbiamo inventato – per senso dell’andare – un film, girato quasi del tutto in Irlanda e intitolato “Nell’insonnia di avere in sorte la luce”, e poi una mostra (proposta in Italia e al Trinity College di Dublino), come continuo sconfinamento del film stesso.
Film di corrispondenze non solo come vicinanze, ma anche come avvicinamenti, incontri, carteggi, proposte d’etimo: se il cielo è un enorme poema, il Braille, forato nella notte della pellicola, ne è il suo Alfabeto Celeste (bisognerà rifare una buona volta il “Catalogo delle Vocali”, come già aveva indicato Corrado Costa).
Corrispondenze, dicevamo, e quindi rivolgimenti nel gioco liquido delle “Idrologie” (quelle di Villa, di Craia e di Cegna) che manifestano, inventano da capo il mondo, come succede anche in un’audiocassetta di Vincè, arrivata da Vallecascia: specie di cosmogonia suonante. Qui si svela che la piramide di Killiney Hill (due volte capovolta nei resti del monastero di Glendalough) è già stata raccontata da Aby Warburg ne “Il rituale del serpente” ed è forse un altro sogno scalato da Osvaldo Licini o scolpito da Ivo Consalvi.
E così via, d’Iride in fiore, nel viaggio che non finisce, sfinisce mai: “Voyage that never ends”.


Giorgiomaria Cornelio (14 Gennaio 1997) e Lucamatteo Rossi (3 Dicembre 1996) hanno fondato nel 2016 l’Impressum Navegasión. Lo stesso anno hanno presentato il loro primo film “Ogni roveto un dio che arde”, proiettato alle 52esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, al Congiunzioni Film Festival e vincitore del premio speciale ISPEC CINEMA Locarno 2016. Insieme hanno curato l’esibizione “Come tomba di un sasso, come culla di una stella”, ospitata in Italia alla galleria Philosofarte e al Trinity College di Dublino, dove entrambi studiano. Tra le altre collaborazioni si segnalano la performance ”Playtime”e la mostra collettiva “Vibrators”, entrambe curate da Franko B. Giorgio Cornelio è anche scrittore: i suoi interventi sono stati ospitati in riviste e blog come “Artnoise”, “Nazione Indiana”, “Le parole e le cose”, “Il Manifesto”, “Anterem”.

17/03/2018

21.00
> MOLE VANVITELLIANA
 Auditorium

Proiezione di NUOVO MONDO

un film di Emanuele Crialese

A seguire incontro con il regista a cura di Giuseppe Borrone

L’esperienza migratoria italiana, interna (da Sud a Nord) o transoceanica, si compie con Nuovomondo, la storia di un viaggio oltremare alla ricerca della terra promessa. La famiglia Mancuso decide di partire per l’America per abbandonare stenti e povertà alla ricerca di fortuna e denaro. Quel viaggio, chiuso nel profondo di una nave mai ripresa in campo lungo, è compreso fra due sequenze potenti fino a togliere il fiato: la partenza del bastimento dal porto siciliano e lo sbarco bianco in America. La nave si stacca dalla terra arcaica strappando la composizione dell’inquadratura come i cuori di chi abbandona il vecchiomondo e le origini. In mezzo, la traversata fisica e interiore di personaggi spiegati unicamente dalle immagini, fino al bagno candido, arrestato dall’affiche, da cui i protagonisti emergono al nuovomondo e di nuovoalmondo.
Il film ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’Argento, ha vinto 2 David di Donatello ed è stato premiato al Festival di Venezia con il Leone d’Argento.


Regia: Emanuele Crialese / Sceneggiatura: Emanuele Crialese / Fotografia:Agnes Godard / Montaggio: Maryline Monthieux / Scenografia: Carlos Conti / Musiche: Antonio Castrignanò / Interpreti: Charlotte Gainsbourg, Vincenzo Amato, Aurora Quattrocchi, Francesco Casisa / Produzione: Rai Cinema, Titti Film, Memento Films, Respiro / Distribuzione: O1 Distribution / Paese: Italia, 2006 / Durata: 159 minuti

BIGLIETTO: € 5,00

19/03/2018

21.00
> CINEMA AZZURRO
 Via Tagliamento, 35

Proiezione di MONTEDORO

alla presenza del regista Antonello Faretta e della produttrice Adriana Bruno

Genere: etnofiction | Durata: 90 minuti | Soggetto, sceneggiatura e regia: Antonello Faretta | Cast: Pia Marie Mann, Joe Capalbo, Caterina Pontrandolfo, Luciana Paolicelli, Domenico Brancale, Anna Di Dio, Mario Duca, Aurelio Donato Giordano, Joan Maxim and the Craco inhabitants

Una donna americana di mezza età scopre inaspettatamente le sue vere origini solo dopo la morte dei genitori. Profondamente scossa, e in preda ad una vera e propria crisi di identità, decide di mettersi in viaggio sperando di poter riabbracciare la madre naturale mai conosciuta. Si reca così in un piccolo e remoto paese dell’Italia del Sud, Montedoro. Al suo arrivo viene sorpresa da uno scenario apocalittico: il paese, adagiato su una maestosa collina, è completamente abbandonato e sembra non ci sia rimasto più nessuno. Grazie all’incontro casuale di alcune persone misteriose, quelle che non hanno mai voluto abbandonare il paese, la protagonista compirà un affascinante e magico viaggio nel tempo e nella memoria ricongiungendosi con gli spettri di un passato sconosciuto ma che le appartiene, è parte della sua saga familiare e di quella di un’antica e misteriosa comunità ormai estinta che rivivrà per un’ultima volta.

«Un film in bilico tra passato e presente, tra sogno e veglia che travalica qualsiasi codice e qualsiasi regola indicandoci la strada per il cinema del futuro.» – Bruno Di Marino

http://montedorofilm.it/

BIGLIETTO: € 5,00

21/03/2018

21.00
> CINEMA AZZURRO
 Via Tagliamento, 35

Proiezione di IBI

di Andrea Segre, alla presenza del direttore della fotografia Matteo Calore

con Salami Taiwo Olayiwola, Mimma D’Amico, Fabio Basile, Giampaolo Mosca, Gian Luca Castaldi, Prosper Doe | Regia: Andrea Segre | Fotografia: Matteo Calore | Montaggio: Chiara Russo | Coordinamento di produzione: Archontoula Skourtanioti | Musiche: Sergio Marchesini e Giorgio Gobbo (Bottega Baltazar) | Consulenza artistica: Marco Pettenello | Prodotto da Francesco Bonsembiante | Una produzione JOLEFILM con RAI CINEMA | con la collaborazione di ZaLab | con il sostegno di Open Society Foundations

SELEZIONATO AL 70 FESTIVAL DI LOCARNO – FUORI CONCORSO

Ibi è nata in Benin nel 1960, ha avuto tre figli e nel 2000 in seguito a seri problemi economici ha scelto di affrontare un grande rischio per cercare di dare loro un futuro migliore.
Li ha lasciati con sua madre e ha accettato di trasportare della droga dalla Nigeria all’Italia.
Ma non ce l’ha fatta. 3 anni di carcere, a Napoli. Una volta uscita Ibi rimane in Italia senza poter vedere i figli e la madre per oltre 15 anni. Così per far capire loro la sua nuova vita decide di iniziare a filmarsi.
Racconta sé stessa, la sua casa a Castel Volturno dove vive con un nuovo compagno, Salami, e l’Italia dove cerca di riavere dignità e speranza. Dalle immagini che Ibi ha realizzato è nato questo film.

http://www.zalab.org/projects/ibi/

BIGLIETTO: € 5,00

22/03/2018

21.00
> MOLE VANVITELLIANA
 Sala Boxe

DOVE (NON) SONO STATO

una selezione di film di Mauro Santini intervistato dal critico Maria Manganaro

Mauro Santini (Fano, 1965). Dal 2000 realizza i suoi film senza sceneggiatura, accumulando immagini e documentando un vissuto quotidiano in forma diaristica. Da questo metodo nasce la serie dei ‘Videodiari’, caratterizzata da un racconto visivo in prima persona legato al tempo, alla memoria e alla ricerca di sé; fra questi “Da lontano”, vincitore nel 2002 della sezione Spazio Italia del Torino Film Festival, rassegna che nel 2006 presenta nel concorso internazionale il suo lungometraggio sperimentale ‘Flòr da Baixa’. Successivamente realizza film incentrati sul racconto delle città come ‘Un jour à Marseille’ e ‘Giornaliero di città e passanti’. Numerose le partecipazioni a festival internazionali (Locarno, Oberhausen, Jeonju, DocLisboa, Annecy, Rencontres Internationales Paris/Berlin/Madrid, Cinémas Différents et Expérimentaux de Paris, Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro tra gli altri), a rassegne di cinema sperimentale (‘La cité des yeux, une saison italienne’ a cura di Nicole Brenez) e videoarte (‘Elettroshock – il video italiano dagli anni ‘70 ad oggi’ a cura di Bruno Di Marino), gli omaggi e le personali (Jeonju, Trieste, Alba, Taranto).

23/03/2018

20.45
> MOLE VANVITELLIANA
 Sala Boxe

PRIMA REGIONALE

Proiezione di MIRNA di Corso Salani

con: Magali López (Mirna), Anita Kravos (voce monica) | sceneggiatura: Corso Salani, Vanessa Picciarelli | fotografia: Corso Salani | suono: Marianna Bac | produzione: Vivo Film e Ventura film | in collaborazione con Fuori Orario/Rai3 e RSI Radiotelevisione svizzera | edizione DVD: Artdigiland 2017

Alla presenza dell’editrice Silvia Tarquini con una testimonianza video di Anita Kravos

Ultima opera di un cineasta anomalo come pochi e straordinariamente tenace, Mirna rappresenta la summa del cinema di Corso Salani: storia di una donna, storia di un amore, storia di un viaggio e insieme sotterraneo autoritratto e sublime metafora dell’identità artistica. A partire da un incipit che ricorda quello de La prima notte di quiete di Valerio Zurlini, scivolando su acqua, paesaggio, musica e promettendo poesia, Salani realizza un cinema estremo, puro, libero, e scava con la sua camera in un’identità ‒ la sua, dietro quella di Mirna ‒ che misteriosamente si afferma con spontaneo coraggio e inevitabile autonomia. Il regista racconta nel volume Mirna, omonimo diario cinematografico che pubblichiamo parallelamente al dvd, che il film riguarda, come sempre nella sua opera, un tormento esistenziale reale e personale, un’esperienza di amore e abbandono, di ricordo, rimpianto, colpa. Salani tesse trame sottili tra vita e opera, attua un transfer radicale nei suoi personaggi femminili, con un’attitudine che, prima di lui, era stata di Antonioni.

24/03/2018

10.00 > 13.00
> MOLE VANVITELLIANA
 Auditorium

I RASSEGNA DI CORTOMETRAGGI A SFONDO SOCIALE

CORTI IN MOSTRA

a cura del Rotary Club Ancona – Conero

Info e iscrizioni marozzinigio@gmail.com

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