in mostra personale di Michel Giaccaglia (fotografia) e opere di Silvia De Gennaro (videoarte), Massimo Cartaginese (installazione), Jevan Chowdury(videodanza)
a seguire
scritto, diretto e montato da Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi, vincitori del Premio Ispec del Festival del Cinema di Locarno
Paese di produzione: Italia
Anno: 2016
Con: Lucamatteo Rossi, Valentina Lauducci, Vincenzo Consalvi, Elisabetta Moriconi
Presentato alla 52esima edizione del Festival di Pesaro, al Congiunzioni Festival 2017 e vincitore del premio speciale Ispec Cinema Locarno 2016 in occasione della 69esima edizione del Festival di Locarno.
Un pellegrino si sveglia nell’adolescenza del mondo e torna a camminare, proponendosi, come in racconto di Borges, di disegnare l’universo. Così incomincia il film concepito come un’agiografia inventata, creazione di una memoria nuova, ma anche testimonianza di quanto oggi è possibile esperire facendo cinema: il luogo di un incontro, di una edificazione continua.
scritto, diretto e montato da Giorgiomaria Cornelio e Lucamatteo Rossi, vincitori del Premio Ispec del Festival del Cinema di Locarno
Paese di produzione: Italia e Irlanda
Anno: 2017
Con: Valentina Lauducci, Vincenzo Consalvi, Bianca Battilocchi, Richard Marsh, Pádraig Langsch, Zoe Chiaraluce, Silvio Craia, Padraig O Bradaigh
Mettiamo di essere ancora al principio. Che un mago tracci una fiaba che può essere letta come una geografia di comunanze e migrazioni, un memoriale del viaggio dove l’Ogham (antico alfabeto irlandese, provenienza del cinema, gesto doppio d’incidere linee sulla pietra e sulla pellicola) s’incontra e si confonde con i disegni di Giuditta Chiaraluce e con le stanze pittoriche di Magdalo Mussio e Mariano Prosperi: atlanti, carte cucite, tarocchi che abbiamo sperso nei posti dove abbiamo vissuto per nove mesi. Mettiamo anche che il mago, svegliatosi, abbia con sé oggetti raccolti nella memoria dei gesti con essi compiuti: il sasso e la stella orditi nel disegno del tappeto. Nel segno di queste tre figure abbiamo inventato – per senso dell’andare – un film, girato quasi del tutto in Irlanda e intitolato “Nell’insonnia di avere in sorte la luce”, e poi una mostra (proposta in Italia e al Trinity College di Dublino), come continuo sconfinamento del film stesso.
Film di corrispondenze non solo come vicinanze, ma anche come avvicinamenti, incontri, carteggi, proposte d’etimo: se il cielo è un enorme poema, il Braille, forato nella notte della pellicola, ne è il suo Alfabeto Celeste (bisognerà rifare una buona volta il “Catalogo delle Vocali”, come già aveva indicato Corrado Costa).
Corrispondenze, dicevamo, e quindi rivolgimenti nel gioco liquido delle “Idrologie” (quelle di Villa, di Craia e di Cegna) che manifestano, inventano da capo il mondo, come succede anche in un’audiocassetta di Vincè, arrivata da Vallecascia: specie di cosmogonia suonante. Qui si svela che la piramide di Killiney Hill (due volte capovolta nei resti del monastero di Glendalough) è già stata raccontata da Aby Warburg ne “Il rituale del serpente” ed è forse un altro sogno scalato da Osvaldo Licini o scolpito da Ivo Consalvi.
E così via, d’Iride in fiore, nel viaggio che non finisce, sfinisce mai: “Voyage that never ends”.
Giorgiomaria Cornelio (14 Gennaio 1997) e Lucamatteo Rossi (3 Dicembre 1996) hanno fondato nel 2016 l’Impressum Navegasión. Lo stesso anno hanno presentato il loro primo film “Ogni roveto un dio che arde”, proiettato alle 52esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, al Congiunzioni Film Festival e vincitore del premio speciale ISPEC CINEMA Locarno 2016. Insieme hanno curato l’esibizione “Come tomba di un sasso, come culla di una stella”, ospitata in Italia alla galleria Philosofarte e al Trinity College di Dublino, dove entrambi studiano. Tra le altre collaborazioni si segnalano la performance ”Playtime”e la mostra collettiva “Vibrators”, entrambe curate da Franko B. Giorgio Cornelio è anche scrittore: i suoi interventi sono stati ospitati in riviste e blog come “Artnoise”, “Nazione Indiana”, “Le parole e le cose”, “Il Manifesto”, “Anterem”.
Giacomo Piermatti nasce a Foligno nel 1986. Studia contrabbasso con Daniele Roccato e Stefano Scodanibbio. Fortemente attratto dalla musica contemporanea, si è misurato con il repertorio solistico più significativo del ‘900 per contrabbasso solo e lo ha presentato in numerosi festival. L’interesse per la contemporaneità lo ha portato a collaborare con i più importanti compositori di oggi quali Giancarlo Schiaffini, Vinko Globokar, Butch Morris, Gerard Pape, Sofia Guabaidulina, Hans Werner Henze, Fabio Cifariello Ciardi, Filippo Perocco. Suona nel “Ludus Gravis”, unica formazione in ambito europeo costituita da soli contrabbassi con il quale ha partecipato a numerosi festival internazionali. Nel 2013 ha suonato nel “Lucerne Festival Academy” ed è stato diretto, tra gli altri, da Pierre Boulez, Pablo Heras-Casado e David Robertson. In ambito teatrale ha collaborato con Emilia Romagna Teatro e l’Opera Nazionale di Pechino, per lo spettacolo “Faust – Una ricerca sul linguaggio dell’Opera di Pechino”, con il CRT – Teatro dell’arte di Milano, per lo spettacolo “Più Giù” di cui è anche autore delle musiche insieme a Vincenzo Core, e con la compagnia Masque Teatro, per gli spettacoli “The Decision” (2015) e “Marmo” (2016). Ha effettuato registrazioni radiofoniche per RadioTre e discografiche per Wergo ed ECM.
21.30
> MOLE VANVITELLIANA Auditorium
Uno spettacolo di FANNY & ALEXANDER, con Marco Cavalcoli
produzione: Fanny & Alexander
drammaturgia: Chiara Lagani
regia: Luigi De Angelis
promozione: Paola Granato e Marco Molduzzi
organizzazione: Serena Terranova
logistica: Fabio Sbaraglia
amministrazione: Marco Cavalcoli e Debora Pazienza
si ringrazia Teatrino Clandestino
«E la voce?». Chiese la bambina. «Oh, io sono ventriloquo», disse l’omino, «e posso fare uscire il suono della mia voce da dove voglio; per questo hai creduto che venisse fuori dalla testa. E adesso vi mostrerò le altre cose che ho adoperato per ingannarvi…» – F. L. Baum, Il Meraviglioso Mago di Oz
Malgrado la durezza e la crudeltà che mi è sembrato di vedere nel suo viso, ho avuto l’impressione che davanti a me ci fosse un uomo di cui ci si poteva fidare, una volta che avesse dato la sua parola. – Dal discorso di N. Chamberlain alla Camera dei Comuni, 28 settembre 1938
Forse delle immagini mi affascina proprio la possibilità di non controllarle mai fino in fondo. Non so esattamente perché, ma mi sembra sempre che le immagini non appartengano mai a nessuno e che invece siano lì, a disposizione di tutti. – Maurizio Cattelan, Lectio magistralis
Al termine della sua famosa storia Dorothy giunge a Oz e, in procinto di essere esaudita, scopre che il suo mago è un falso mago e un vero artista: un ventriloquo, esperto d’aria e mongolfiere, di illusioni e altre cose inesistenti. Le alterne sembianze del mago – la grande testa, la bella dama, la bestia feroce – si rivelano fittizie e mendaci. Ma erano davvero un inganno? Se si volesse dar un volto a questo mago, concedere un’apparenza istantanea al suo smascheramento, forse più che un’immagine occorrerebbe una lacuna, una traccia, un lembo del suo possibile e misterioso aspetto. Quest’istantanea, però, sarebbe lunga quanto la storia che l’ha prodotta, o che dall’immagine si è generata, lunga quanto il racconto intero che le è sigillo e che lei sigilla. Il Mago, protagonista indiscusso della storia, artefice dell’inganno e della realtà dell’opera, ne è forse il primo e solo committente: inginocchiato, crudele e devoto, esile figurina desunta dalle pale di un altare barocco, spettro tridimensionale rubato alla storia o alla storia dell’arte, statuetta ambigua sottratta a un più maestoso, ma invisibile, monumento civile. Su un grande schermo approntato su palco è proiettato un film su Il Mago di Oz. Al di sotto, al centro della scena, la figura di un piccolo dittatore-direttore d’orchestra, ossessionato dal film, del quale esegue senza tregua il doppiaggio, arrogandosi tutti i ruoli e, di più, l’intera parte audio: voci, musiche, suoni e rumori. La comicità scaturisce proprio dall’impossibilità di poter doppiare effettivamente tutto e quindi dalla necessità di selezionare, volta a volta, le parti e i punti a cui dare voce. È come se il piccolo dittatore-direttore fosse “parlato„ dal film. Egli adatta ai propri toni una differente modalità per ognuno dei personaggi e degli eventi del film, in un’esilarante miscela performativa che da un lato esalta il susseguirsi della narrazione del film, dei colpi di scena, delle battute, mentre dall’altro vi aggiunge la vitalità che è caratteristica dei modi e dei ritmi propri del teatro.
INGRESSO: € 5,00
Incontro con la traduttrice Chiara Lagani, a cura della giornalista Silvia Veroli
Dopo Il meraviglioso Mago di Oz, Baum scrisse altri tredici romanzi ambientati nello stesso mondo, con la piccola Dorothy e i suoi vecchi amici, ai quali se ne aggiungono via via di nuovi non meno bizzarri e simpatici, come Testadizucca, lo Scarasaggio Sommamente Eccessivo, la gallina Billina, la Tigre Famelica, l’automa Tic-Toc e tanti altri. I romanzi successivi, sebbene poco o nulla conosciuti in Italia, non sono affatto inferiori al capostipite. Chiara Lagani ha tradotto e antologizzato i quattordici romanzi, ha scritto i collegamenti tra un episodio e l’altro e ha corredato il volume di brevi note che mettono in luce ulteriori riferimenti tra i vari racconti. In collaborazione con lei, Mara Cerri ha realizzato una serie di disegni a colori e in bianco e nero che accompagnano le storie di Dorothy e dei suoi soci. Cosí anche il pubblico italiano può percorrere in un solo volume, per la prima volta, l’intero ciclo dei libri di Oz. Una saga il cui assoluto valore sta nel non farsi costringere in nessuno schema interpretativo; la libertà narrativa di Baum, la sua continua invenzione fantastica, gli esilaranti giochi linguistici, l’ambivalenza emotiva, fra comicità, paura e malinconia, attivano da sempre una misteriosa complicità con i lettori di ogni età che appartiene ai piaceri dell’intelligenza e alla sostanza della vera letteratura.
Fanny & Alexander nasce a Ravenna nel 1992 da Luigi de Angelis, Chiara Lagani. Nel 1997 si aggrega stabilmente alla compagnia Marco Cavalcoli. Il primo importante spettacolo portato in scena dalla compagnia fu Ponti in core nel 1996.
Affermatasi sulla scena teatrale italiana come gruppo di ricerca, sperimentando metodi e discipline artistiche delle più disparate, nel tempo la loro sede Ardis Hall è diventata una vera e propria bottega d’Arte, producendo e promuovendo spettacoli teatrali, concerti, produzioni video e cinematografiche, installazioni, azioni performative, mostre fotografiche, libri, convegni e seminari di studi, festival e rassegne. Il loro lavoro è spesso caratterizzato dalla fusione di linguaggi di diverse discipline nella singola opera.
17.00
> davanti al TEATRO DELLE MUSE / itinerante
CAUSA MALTEMPO > MOLE VANVITELLIANA Bar dell’Auditorium / itinerante
Compagnia Cuocolo / Bosetti, con Roberta Bosetti
Lettere e poesie interpretate da Roberta Bosetti e tratte da Emily Dickinson, la poetessa americana che restituiva la grandezza della natura dal chiuso della sua stanza. Una sorta di poesia del domestico che ben si congiunge con la visione di un teatro intimo e perturbante come quello di Cuocolo/Bosetti. Scabra, dura, ironica la poesia della Dickinson trascrive l’esperienza di una donna che seppe abbracciare la condizione della solitudine e farne un provocatorio strumento di conoscenza. È da molti anni che Cuocolo/Bosetti stanno portando in giro per il mondo le loro riflessione sulla Dickinson. E solo più recentemente che lo spettacolo è diventato un’affascinante passeggiata radio guidata in cui si cerca di penetrare e attraversare il mondo della poetessa americana. Anche questo spettacolo come tutto il progetto Interior Site Project nasce dalla rielaborazione di materiali autobiografici.
La Prima volta che ho letto Emily Dickinson avevo diciott’anni. Sono sempre stata quella che si dice una persona innamorata della lettura. Però preferivo la prosa. Amavo le storie. Cosa fosse davvero la poesia non me lo ero mai chiesto. Lo avessi chiesto alla Dickinson avrebbe detto che poesia è saper distillare un senso stupefacente dai significati ordinari. È questo il genere di poesia che amo, nessuno mi potrebbe convincere del contrario. – Roberta Bosetti
INGRESSO: € 5,00
Posti limitati, prenotazione obbligatoria presso la biglietteria del Teatro delle Muse
18.00
> MOLE VANVITELLIANA Sala Boxe
di Luca Sciortino, viaggiatore, giornalista, filosofo, intervistato da Alessandro Pertosa, filosofo e viandante
Quarantasette anni, un bel lavoro, tanti interessi, eppure qualcosa non va. Di fronte a una quotidianità svuotata, si fa strada il desiderio di lasciare tutto e andare, senza tappe predefinite, per il puro gusto di viaggiare. Partire è un attimo per il giornalista Luca Sciortino, con solo un bagaglio leggero e la sua macchina fotografica, in un lungo itinerario da Occidente a Oriente. Quattro mesi e oltre diecimila chilometri, seguendo un’unica regola: niente aerei, per vedere come cambiano i paesaggi, le culture e i popoli dalla Scozia al Giappone. I tetti dorati di Budapest lasciano posto a un’Ucraina ferita dalla guerra; la sconfinata pianura russa si apre sulle montagne del Tien Shan, dove i cacciatori si affidano ancora alle aquile. «This is Asia», gli dicono, e ogni posto, così radicalmente diverso, sembra ripeterlo: il tempo si ferma nei giorni dorati della Siberia, nel sogno accarezzato di una vita altra; nella steppa mongola, fra pastori nomadi, prendono corpo le sue paure ataviche; la Cina, sotto la superficie scintillante, si rivela un mondo contadino e brutale.
In questo libro – corredato da bellissime foto – Luca Sciortino racconta l’essenza di Paesi sfuggenti, nei quali si è immerso con sincera curiosità per scoprirne la natura più vera, tagliata fuori da ogni guida turistica. E lungo la strada ritrova il senso profondo del viaggio: nell’incontro con realtà sconosciute, la sua stessa identità si sgretola e si ricostruisce, fino a restituirgli un altro sé e una nuova direzione.
Alessandro Pertosa (1980) cammina spesso da solo. Abita a Rotella, in una gemma di paese incastonata nell’entroterra piceno alle pendici del Monte Ascensione. Dicono sia anarchico, cristiano a modo suo e fastidiosamente ozioso. Quando non si perde lungo i sentieri delle sue colline e montagne, insegna Antropologia filosofica al Redemptoris Mater di Ancona, e Filosofia poetica e drammaturgia all’Accademia «Nuovi Linguaggi» di Loreto. Scrive saltuariamente su l’Huffington Post e su alcuni giornali on-line. Collabora con musicisti e pittori.
Si occupa di decrescita da cinque anni. Nel 2014 ha pubblicato un libro che si intitola Dall’economia all’eutéleia: scintille di decrescita e d’anarchia (Editori Riuniti). L’anno scorso, insieme a Maurizio Pallante ho scritto Solo una decrescita felice (selettiva e ragionata) ci può salvare (Lindau Edizioni). Ha curato il volume di Giacomo Leopardi, Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani (Lindau 2017). Degli ultimi suoi libri ricordiamo: Lavorare sfianca(Damiani, 2017) e Guarire senza dottori (Lindau 2018) scritto insieme a Lucilio Santoni. Si occupa di decrescita da cinque anni.
Sta scrivendo un “Breviario del viandante” che dovrebbe vedere la luce alla fine di questo anno o all’inizio del prossimo.
a seguire
Musiche di Doriana Legge live electronics, al violoncello Flavia Massimo
Quando parliamo delle origini del moderno film d’animazione è d’obbligo riferirci al lavoro di Lotte Reiniger (1899 – 1981), creatrice di circa quaranta film di silhouette tra il 1910 e gli anni 1970. Sono fiabe dagli aspetti onirici e visionari, storie della tradizione europea che rivivono nelle opere della regista, che segna l’avanguardia cinematografica del Novecento. Quello di Lotte Reiniger è un linguaggio visivo e formalmente autonomo, che apre nuovi orizzonti per una moderna forma di espressione tra arte, fiabe e cultura popolare.
Con l’avvento del cinema sonoro la regista inizia a esplorare le possibilità creative tra musica e immagini. Di fatto il progetto di sonorizzazione dal vivo – con le musiche originali di Doriana Legge e la partecipazione di Flavia Massimo al violoncello – vuole rifarsi a quell’artigianato fiabesco proprio della regista.
Doriana Legge, musicista e compositrice è anche docente di Storia del teatro presso l’Università degli studi dell’Aquila. Per questo lavoro ha unito le sue diverse sensibilità artistiche e professionali creando una drammaturgia sonora strettamente legata al mondo fiabesco evocato dalla Reiniger. La musica non è più semplice sostegno della drammaturgia visiva ma una strada alternativa più complessa per una diversa lettura delle opere.
Il progetto si articola attorno alla sonorizzazione di quattro cortometraggi, meglio definiti come film di silhouette, che appartengono a diverse fasi del lavoro di Lotte Reiniger
1922 Cenerentola (Cinderella) – tratto dalla fiaba dei Fratelli Grimm
1954 La Formica E La Cicala (The Grasshopper And The Ant) – tratto dalla fiaba di Jean de La Fointaine
1954 Il Cavallo Magico (The Magic Horse) – è un estratto dal lungometraggio Le Avventure Del Principe Achmed
1955 Jack E Il Fagiolo Magico (Jack and the Beanstalk) – basato su una fiaba popolare inglese, con silhouette nere su sfondo a colori.
21.00
> MOLE VANVITELLIANA Auditorium
un film di Emanuele Crialese
A seguire incontro con il regista a cura di Giuseppe Borrone
L’esperienza migratoria italiana, interna (da Sud a Nord) o transoceanica, si compie con Nuovomondo, la storia di un viaggio oltremare alla ricerca della terra promessa. La famiglia Mancuso decide di partire per l’America per abbandonare stenti e povertà alla ricerca di fortuna e denaro. Quel viaggio, chiuso nel profondo di una nave mai ripresa in campo lungo, è compreso fra due sequenze potenti fino a togliere il fiato: la partenza del bastimento dal porto siciliano e lo sbarco bianco in America. La nave si stacca dalla terra arcaica strappando la composizione dell’inquadratura come i cuori di chi abbandona il vecchiomondo e le origini. In mezzo, la traversata fisica e interiore di personaggi spiegati unicamente dalle immagini, fino al bagno candido, arrestato dall’affiche, da cui i protagonisti emergono al nuovomondo e di nuovoalmondo.
Il film ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’Argento, ha vinto 2 David di Donatello ed è stato premiato al Festival di Venezia con il Leone d’Argento.
Regia: Emanuele Crialese / Sceneggiatura: Emanuele Crialese / Fotografia:Agnes Godard / Montaggio: Maryline Monthieux / Scenografia: Carlos Conti / Musiche: Antonio Castrignanò / Interpreti: Charlotte Gainsbourg, Vincenzo Amato, Aurora Quattrocchi, Francesco Casisa / Produzione: Rai Cinema, Titti Film, Memento Films, Respiro / Distribuzione: O1 Distribution / Paese: Italia, 2006 / Durata: 159 minuti
BIGLIETTO: € 5,00
10.00 > 18.00
> MOLE VANVITELLIANA
con il sostegno dell’Ombundsman delle Marche e il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche
In collaborazione con Assessorato alle Politiche Sociali, Museo Omero e Ass. Laboratorio Tecnico, APS Nuova Auser Collemarino
PROGRAMMA:
h 10.00 > 13.00 – Aula didattica
CODERDOJO@LAMOLE
programmazione informatica per i più piccoli, a cura di Coderdojo Ancona
h 10.00 > 13.00 – Auditorium
IV Talk “Corporeità e nuovi media” per genitori e ragazzi
IL NAVIGAR M’È DOLCE IN QUESTA RETE?
intervengono Andrea Nobili, Antonio Mastrovincenzo, Giuseppe Lavenia, Emanuele Frontoni, Giancarlo Galeazzi, Carlo Infante
modera la giornalista Antonella De Minico
h 11.00 > 12.00 – Cortile Mole
ABBECEDARIO ILLUSTRATO PER I VIAGGI IN SOLITARIA
piccola mostra itinerante in compagnia di Martina Francone, a cura di Andrea Mangialardo
h 12.00 – Sala Boxe
IN VIAGGIO CON MARCO POLO
incontro con l’illustratore Michelangelo Rossato
Narrazione animata del libro “Marco Polo. Il viaggio delle Meraviglie” di M. Rossato e P. Pace, in collaborazione con Ars in Fabula – Scuola del libro illustrato
h 15.30 – Auditorium
EVENTO STAR KEY
caccia al tesoro per bimbi all’interno del cortile della Mole
In collaborazione con l’Associazione Laboratorio Tecnico, APS Nuova Auser Collemarino, Gruppo SottoSopra Ancona – Movimento giovani per Save the Children
Presentazione del film in anteprima assoluta “LA RICERCA DEGLI ELEMENTI” di Gabrio Marinelli – Gama Movie
h 16.00 e 17.00 – Museo Omero
IN VIAGGIO CON PAPÀ
Una domenica a spasso… tra i papà del Museo!
Da Grassini a Urbani passando per il Vanvitelli scopriamo le loro storie tramite racconti e aneddoti. E voi siete pronti a raccontarci il vostro Papà? Vi aspettiamo per un pomeriggio originale e creativo da passare insieme. Max 30 persone a turno.
Tutti gli eventi per bambini sono gratuiti ma necessitano la prenotazione.
Per Coderdojo prenotazione obbligatoria alla mail info@coderdojoancona.it
Per Museo Omero prenotazione obbligatoria alla mail didattica@museoomero.it e 071.2811935
Tutti gli altri alla mail cinematicafestival.com@gmail.com
10.00 > 13.00
> MOLE VANVITELLIANA Auditorium
Pericoli e opportunità della navigazione virtuale
Intervengono Andrea Nobili, Antonio Mastrovincenzo, Giuseppe Lavenia, Emanuele Frontoni, Giancarlo Galeazzi, Carlo Infante. Conduce la giornalista Antonella De Minico.
Durante la V edizione del festival Cinematica si propone, come di consueto, un approfondimento sul tema “Corporeità e nuovi media”, quest’anno declinato sul tema del viaggio e della navigazione virtuale, da indagare insieme alla nostra corporeità che cambia. Come può sostanzialmente l’uomo contemporaneo, le fasce più a rischio soprattutto quella dei bambini, dialogare con le nuove tecnologie e con la possibilità di viaggiare in rete senza perdere il contatto con il proprio corpo e la propria identità?”.
Ne parleranno quest’anno: il dott. Giuseppe Lavenia, psicologo, presidente del DI.TE. Associazione per la diagnosi e la cura delle dipendenze tecnologiche, ormai un punto di riferimento a livello italiano di queste tematiche. Antonio Mastrovincenzo (presidente del Consiglio regionale), il prof. Emanuele Foroni (Università Politecnica delle Marche), il prof. Giancarlo Galeazzi (filosofo presidente della SFI regionale), Andrea Nobili (Ombudsman delle Marche), Carlo Infante (changemaker, docente di performing arts), esperti di somatica e di programmazione intelligente. Conduce la giornalista Antonella De Minico.
PROGRAMMA:
h 10.00 > GIANCARLO GALEAZZI – filosofo, presidente onorario SFI
“Polisemia del naufragio”
h 10.30 > GIUSEPPE LAVENIA – psicoterapeuta, presidente Di.Te
“Dipendenze Tecnologiche: dal coinvolgimento alla psicopatologia”
h 11.00 > ANDREA NOBILI – OMBUDSMAN delle Marche
“I minori e le insidie della rete”
pausa
h 11.45 > ANTONIO MASTROVINCENZO – Presidente del Consiglio Regionale delle Marche
h 12.15 > EMANUELE FRONTONI – ingegnere, docente UNIVPM
“In viaggio…tra intelligenza artificiale e realtà aumentata”
h 12.45 > CARLO INFANTE – changemaker, fondatore Urban Experience
“Performing media. il corpo come attivatore di spazio pubblico”
a seguire
Per chi vuole pranzo a prezzo concordato presso “La Bitta”.
Posti limitati, prenotazione obbligatoria infoline o cinematicafestival@gmail.com
18.00
> Ridotto del TEATRO DELLE MUSE
di e con Adriana Borriello e Francesca Beatrice Vista
un progetto di Hexperimenta per Casa delle culture
“Che cosa spinge l’uomo a danzare? Che cos’è la coreografia? E’ possibile insegnare a coreografie senza fare dell’allievo un clone di se stessi? Con quali parole veicolare la trasmissione della conoscenza? Immergersi negli scritti di Adriana Borriello significa confrontarsi con queste e con tante altre domande, alle quali l’autrice cerca di rispondere mettendo in gioco un “sapere” che è costruito innanzitutto attraverso un “fare”.
Danzatrice, coreografa, pedagoga Adriana Borriello si è diplomata all’Accademia Nazionale di Danza e al Mudra di Béjart. Dopo aver partecipato alla fondazione del gruppo belga Rosas, nel 1986 ha creato Allegro Vivace mais pas tropp, spettacolo, primo fra tanti, che ha segnatola nascita della sua compagnia. Dagli anni Ottanta svolge una intensa attività didattica Italia e all’estero che l’ha condotto all’elaborazione di un proprio metodo pedagogico sull’arte del movimento. Pratica Tai-Chi dal 1984.
a seguire
> TEATRO DELLE MUSE Sala Melpomene e Sala Talia
ideazione, regia e coreografia Tommaso Serratore | interpretazione e collaborazione Elisabetta Bonfà, Miriam Cinieri, Tommaso Serratore | video Salvatore Insana | luci Eleonora Diana | musiche Gabriele Ottino | creazione realizzata nell’ambito del progetto Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0 / Piemonte dal Vivo | coproduzione Festival Oriente Occidente | con il sostegno di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, LUFT, Sosta Palmizi, Corsia OF, Versiliadanza, Associazione Didee
L’orizzonte è in costante cambiamento mentre i corpi dei danzatori esplorano le suggestioni generate dai pensieri di Christopher McCandless. Il desiderio di scoperta e la consapevolezza di sé maturano la possibilità di fare una scelta e infine decidere di cambiare la propria vita. Tra la possibilità di scegliere e la decisione messa in atto c’è la pulsione umana e l’istintività con cui ognuno di noi si rapporta a sé stesso e al mondo circostante. Viaggio e libertà sono i temi su cui si è fondato il percorso creativo, frutto di diverse esperienze in contesti extraurbani eccezionali e in luoghi caratterizzati da una forte connotazione semantica come quello carcerario. Un magma di immagini, suoni, luci e corpi in movimento rivela la battaglia interiore necessaria per una rinnovata scoperta di sé.
con Giulia Capriotti e Davide Calvaresi | regia Davide Calvaresi | consulenza drammaturgica Ugo Mancini | residenza artistica Arte transitiva Officine Caos Torino
Ha detto il regista francese Jean-Luc Godard che “la televisione crea l’oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi”. Ciak è un’avventura nel cinema che ha per protagonista ciò che il cinema ha sedimentato in noi, nella nostra formazione e nella nostra cultura. Un linguaggio comune di immagini, suoni ed emozioni da riconoscere e in cui riconoscerci. Ma la performance teatrale Ciak, essendo proiettata in presa diretta su uno schermo, giocando sull’interazione figura-video, diviene essa stessa un film. Un film che ha una sua sceneggiatura, fatta di altri film, un caleidoscopio di grandi classici tra i quali ci si muove dandogli nuovi significati. Perché Ciak è anche un gioco, in cui il susseguirsi delle citazioni cult viene elaborato in un contesto sottilmente ironico, dove è proprio l’incontro tra la nostra memoria cinefila e lo straniamento proposto in scena dalle sperimentazioni sulla falsa prospettiva a generare un’esperienza divertente e stimolante.
pausa
21.00
È un progetto ideato e curato da Tommaso Monza in collaborazione con Andrea Baldassarri
Una produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni, col sostegno di Casa del Teatro, Teatro due Mondi – Faenza, col sostegno del circuito residenze del bando CURA 2017, Residenza IDRA (BS), Stalker Teatro (TO) e Teatri di Vita (BO).
Il “Controluce” assordante di Black lights è metafora del viaggio del migrante: non lo conosciamo, solo lo ipotizziamo, lo mitizziamo e tentiamo di trarne delle verità muovendoci a carponi in un mondo per noi sfocato ed indefinito. Eppure una cosa emerge chiara dall’ombra: il senso dell’umanità e della tragedia che la migrazione porta con sé. L’idea che tutto lo sforzo fatto per giungere in fondo sia vano è lì, davanti a noi, ed è ciò che più ci fa paura, che più ci viene voglia di nascondere al buio. Nel viaggio fra la luce e il buio, epopea del migrante, i due corpi vengono sorpresi, scoperti, ridisegnati in un’astrazione che non appartiene alla loro fisicità.
BIGLIETTO: singolo spettacolo € 6,00
serata intera € 12,00
21.00
> CINEMA AZZURRO Via Tagliamento, 35
alla presenza del regista Antonello Faretta e della produttrice Adriana Bruno
Genere: etnofiction | Durata: 90 minuti | Soggetto, sceneggiatura e regia: Antonello Faretta | Cast: Pia Marie Mann, Joe Capalbo, Caterina Pontrandolfo, Luciana Paolicelli, Domenico Brancale, Anna Di Dio, Mario Duca, Aurelio Donato Giordano, Joan Maxim and the Craco inhabitants
Una donna americana di mezza età scopre inaspettatamente le sue vere origini solo dopo la morte dei genitori. Profondamente scossa, e in preda ad una vera e propria crisi di identità, decide di mettersi in viaggio sperando di poter riabbracciare la madre naturale mai conosciuta. Si reca così in un piccolo e remoto paese dell’Italia del Sud, Montedoro. Al suo arrivo viene sorpresa da uno scenario apocalittico: il paese, adagiato su una maestosa collina, è completamente abbandonato e sembra non ci sia rimasto più nessuno. Grazie all’incontro casuale di alcune persone misteriose, quelle che non hanno mai voluto abbandonare il paese, la protagonista compirà un affascinante e magico viaggio nel tempo e nella memoria ricongiungendosi con gli spettri di un passato sconosciuto ma che le appartiene, è parte della sua saga familiare e di quella di un’antica e misteriosa comunità ormai estinta che rivivrà per un’ultima volta.
«Un film in bilico tra passato e presente, tra sogno e veglia che travalica qualsiasi codice e qualsiasi regola indicandoci la strada per il cinema del futuro.» – Bruno Di Marino
BIGLIETTO: € 5,00
10.00 > 12.00
> LEGATORIA LIBRARE Via S. Pietro, 9
laboratorio per bimbi delle scuole elementari a cura di Stefania Giuliani
Info e iscrizioni lab@legatorialibrare.it
21.00
> CINEMA AZZURRO Via Tagliamento, 35
di Andrea Segre, alla presenza del direttore della fotografia Matteo Calore
con Salami Taiwo Olayiwola, Mimma D’Amico, Fabio Basile, Giampaolo Mosca, Gian Luca Castaldi, Prosper Doe | Regia: Andrea Segre | Fotografia: Matteo Calore | Montaggio: Chiara Russo | Coordinamento di produzione: Archontoula Skourtanioti | Musiche: Sergio Marchesini e Giorgio Gobbo (Bottega Baltazar) | Consulenza artistica: Marco Pettenello | Prodotto da Francesco Bonsembiante | Una produzione JOLEFILM con RAI CINEMA | con la collaborazione di ZaLab | con il sostegno di Open Society Foundations
SELEZIONATO AL 70 FESTIVAL DI LOCARNO – FUORI CONCORSO
Ibi è nata in Benin nel 1960, ha avuto tre figli e nel 2000 in seguito a seri problemi economici ha scelto di affrontare un grande rischio per cercare di dare loro un futuro migliore.
Li ha lasciati con sua madre e ha accettato di trasportare della droga dalla Nigeria all’Italia.
Ma non ce l’ha fatta. 3 anni di carcere, a Napoli. Una volta uscita Ibi rimane in Italia senza poter vedere i figli e la madre per oltre 15 anni. Così per far capire loro la sua nuova vita decide di iniziare a filmarsi.
Racconta sé stessa, la sua casa a Castel Volturno dove vive con un nuovo compagno, Salami, e l’Italia dove cerca di riavere dignità e speranza. Dalle immagini che Ibi ha realizzato è nato questo film.
http://www.zalab.org/projects/ibi/
BIGLIETTO: € 5,00
19.00
> MOLE VANVITELLIANA Bar
a cura de Il Bugigattolo
21.00
> MOLE VANVITELLIANA Sala Boxe
una selezione di film di Mauro Santini intervistato dal critico Maria Manganaro
Mauro Santini (Fano, 1965). Dal 2000 realizza i suoi film senza sceneggiatura, accumulando immagini e documentando un vissuto quotidiano in forma diaristica. Da questo metodo nasce la serie dei ‘Videodiari’, caratterizzata da un racconto visivo in prima persona legato al tempo, alla memoria e alla ricerca di sé; fra questi “Da lontano”, vincitore nel 2002 della sezione Spazio Italia del Torino Film Festival, rassegna che nel 2006 presenta nel concorso internazionale il suo lungometraggio sperimentale ‘Flòr da Baixa’. Successivamente realizza film incentrati sul racconto delle città come ‘Un jour à Marseille’ e ‘Giornaliero di città e passanti’. Numerose le partecipazioni a festival internazionali (Locarno, Oberhausen, Jeonju, DocLisboa, Annecy, Rencontres Internationales Paris/Berlin/Madrid, Cinémas Différents et Expérimentaux de Paris, Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro tra gli altri), a rassegne di cinema sperimentale (‘La cité des yeux, une saison italienne’ a cura di Nicole Brenez) e videoarte (‘Elettroshock – il video italiano dagli anni ‘70 ad oggi’ a cura di Bruno Di Marino), gli omaggi e le personali (Jeonju, Trieste, Alba, Taranto).
a seguire
set audiovideo a cura di Marco Cruciani
VHS è uno spettacolo audiovisuale pensato a partire dal personale archivio di studi del regista Marco Cruciani e raccoglie circa 4000 film fra cinema di finzione, documentari e videoarte.
L’apparato dei contenuti risulta quindi composto dal film-blob oramai racchiuso in un’unica videocassetta VHS che scorre in modo cinematografico sullo schermo raccontando un viaggio, su come è fatto il sole, spazia fra le stelle con immagini tratte da rari documentari, approda nella storia dell’uomo primitivo per ripartire dai tuareg del deserto, in orbita e in fondo ai mari, fra i mille paesaggi della storia del documentario e altrettante situazioni prese da quella del cinema, sulle strade con gli easy riders e i taxi drivers, a cavallo con gli indiani, sulle navicelle degli extraterrestri e così via.
18.00
> MOLE VANVITELLIANA Auditorium
presentazione del documentario ‘On the road’ di Piers Anderson prodotto dal Guardian UK
Intervengono l’Assessore alle Politiche Sociali Emma Capogrossi, Cristina Pizzolato fixer del film, le operatrici sociali di ON THE ROAD ONLUS, Giulia Atipaldi, responsabile del settore Emersione di FREEWOMAN.
Conduce la giornalista RAI Patrizia Ginobili.
Con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ancona.
20.45
> MOLE VANVITELLIANA Sala Boxe
con: Magali López (Mirna), Anita Kravos (voce monica) | sceneggiatura: Corso Salani, Vanessa Picciarelli | fotografia: Corso Salani | suono: Marianna Bac | produzione: Vivo Film e Ventura film | in collaborazione con Fuori Orario/Rai3 e RSI Radiotelevisione svizzera | edizione DVD: Artdigiland 2017
Alla presenza dell’editrice Silvia Tarquini con una testimonianza video di Anita Kravos
Ultima opera di un cineasta anomalo come pochi e straordinariamente tenace, Mirna rappresenta la summa del cinema di Corso Salani: storia di una donna, storia di un amore, storia di un viaggio e insieme sotterraneo autoritratto e sublime metafora dell’identità artistica. A partire da un incipit che ricorda quello de La prima notte di quiete di Valerio Zurlini, scivolando su acqua, paesaggio, musica e promettendo poesia, Salani realizza un cinema estremo, puro, libero, e scava con la sua camera in un’identità ‒ la sua, dietro quella di Mirna ‒ che misteriosamente si afferma con spontaneo coraggio e inevitabile autonomia. Il regista racconta nel volume Mirna, omonimo diario cinematografico che pubblichiamo parallelamente al dvd, che il film riguarda, come sempre nella sua opera, un tormento esistenziale reale e personale, un’esperienza di amore e abbandono, di ricordo, rimpianto, colpa. Salani tesse trame sottili tra vita e opera, attua un transfer radicale nei suoi personaggi femminili, con un’attitudine che, prima di lui, era stata di Antonioni.
a seguire
> MOLE VANVITELLIANA Bar
Violino Luca Catena, Contrabbasso David Padella, Chitarra Giammarco Polini e Batteria Mauro Cimarra.
Il progetto BlackCat Manouche nasce dall’incontro di quattro musicisti per promuovere la cultura e la tradizione musicale degli zingari Manouche. L’intensa attività concertistica li porta a consolidare uno stile sempre più personale, senza mai dimenticare le radici del Gypsy Jazz, fonte della loro ispirazione. Infatti l’essenza dei BlackCat Manouche è stata sempre caratterizzata da un originale e personale sforzo nella ricerca del suono e delle dinamiche. I Black Cat Manouche propongono una musica basata sull’improvvisazione, aperta alle contaminazioni, derivante principalmente dalla fusione i swing, folklore tzigano e melodia italiana. Il repertorio comprende riarrangiamenti di brani di Django Reinhardt, alcuni standards e nuove composizioni originali.
Cinematica 2018 esplora il tema del viaggio nelle sue sfaccettature. Inevitabile approfondire le tecniche e i metodi della fotografia in movimento di chi fa reportage di viaggio.
Una occasione di studio unica per una full immersion di due giorni con il fotografo Giovanni Marozzini.
Info e iscrizioni marozzinigio@gmail.com
http://www.marrozzini.com/workshop/alla-fonte-dellaltro/
10.00 > 13.00
> MOLE VANVITELLIANA Auditorium
a cura del Rotary Club Ancona – Conero
Info e iscrizioni marozzinigio@gmail.com
11.00 > 13.00 e 16.00 > 18.00
> MOLE VANVITELLIANA Sala Boxe
installazione multimediale ed esperienziale dedicata alle persone in fuga alla presenza dei operatori di MSF e l’operatore umanitario Andrea Mastromarco
#MILIONIDIPASSIEXPERIENCE è un’installazione multimediale ed esperienziale dedicata alle persone in fuga. Vogliamo provare a farti “vivere” la realtà di milioni di persone che oggi nel mondo sono costrette a lasciare i loro paesi a causa di guerre, violenze o povertà. Indossando visori di ultima generazione, vedrai scene a 360 gradi per una totale immersione negli estenuanti viaggi via terra e via mare che dalla Siria portano in Grecia, poi lungo i Balcani, e nelle baracche fatiscenti dei campi profughi del Sud Sudan, dove centinaia di migliaia di persone sono sfollate e a causa delle violenze indiscriminate dovute al conflitto interno scoppiato due anni fa. Ti accompagneranno nel percorso i nostri operatori umanitari che hanno lavorato in prima persona in quei contesti e condivideranno con te la propria esperienza. Ad Ancona la tappa guidata dagli operatori di MSF.
18.30
> MOLE VANVITELLIANA Sala Boxe
una conversazione con Angelo Ferracuti e Giovanni Marozzini intervistati dalla giornalista Lucilla Niccolini
Angelo Ferracuti è reporter e scrittore. Ha collaborato con «Diario» e oggi con «il manifesto».
Ha pubblicato, fra l’altro, i romanzi: “Norvegia” (Transeuropa 1993), “Attenti al cane” (Guanda 1999), “Nafta” (Guanda 2000), “Un poco di buono” (Rizzoli 2002). E reportage narrativi: “Le risorse umane” (Feltrinelli 2006), “Viaggi da Fermo” (Laterza 2009), “Il mondo in una regione” (Ediesse 2009) e “Il costo della vita” (Einaudi 2013). Con il fotografo Giovanni Marozzini hanno compiuto un reportage di viaggio nella foresta amazzonica che è diventato Selva oscura un progetto di racconto di uno dei luoghi, dei paesaggi che più colpiscono e hanno colpito da sempre l’immaginario della gente, cioè la Foresta amazzonica.
L’idea è di farne un vero e proprio lungo reportage antropologico nelle diverse geografie di quello che è definito “il polmone del Mondo”; raccontarne cioè i cambiamenti, ma soprattutto le involuzioni in un mondo globalizzato e non più infinito, gli attacchi sistematici di multinazionali straniere e Stati a caccia delle ultime risorse disponibili. Ma anche le culture a rischio di estinzione, le credenze sopravvissute, i riti sciamanici, le differenti etnie, nature, la complessa rete di culture.
21.00
> MOLE VANVITELLIANA Sala Boxe
16 oiseaux pour Olivier Messiaen
music Økapi – visual Simone Memèg>
Una parabola plunderfonica, è quella di Økapi, attraverso l’immaginario musicale di Olivier Messiaen, compositore francese del XX secolo. Messiaen ha spinto la composizione classica attraverso i territori della sperimentazione, animato da verticalità spirituale e attenzione ai suoni terrestri. Messiaen amava la musica della natura. Per tutta la vita viaggiò cercando di trascrivere su pentagramma i versi degli uccelli. Økapi è partito da lì. Da abile collagista elettronico, ha decostruito con pazienza tutta la sterminata produzione musicale di Messiaen per omaggiarlo con un suo, inedito, catalogo ornitologico suddiviso in tre movimenti: amore umano, amore divino, amore per la natura.
L’album, uscito per l’etichetta Off-Record (http://off-recordlabel.blogspot.it/), vede la partecipazione anche di: Mike Cooper (chitarra), Geoff Leigh (voce, sax soprano e flauto).
Nel progetto live, i visuals del video-artista Simone Memè accompagnano Økapi e la sua fantomatica orchestra di campioni sonori, la Aldo Kapi’s Orchestra.
BIGLIETTO: € 5,00
11.00
> a partire da PIAZZA DEL PAPA / itinerante
musica di Paolo Bragaglia scaricabile tramite l’app GEO TRACKS
una produzione Cinematica Festival in collaborazione con Acusmatiq
WALK #1 è una performance di danza urbana che si basa su un progetto di realtà aumentata sonora, Geotracks, realizzato ad Ancona nel 2010 per il festival Acusmatiq. Geotracks è una sonorizzazione interattiva di itinerari urbani ideata dal compositore Paolo F. Bragaglia, un’autentica colonna sonora dell’itinerario pedonale, fruibile in cuffia attraverso lo smartphone, che si evolve sulla base della posizione di ciascun ascoltatore lungo i percorsi determinati. Il percorso comincerà da Piazza del Plebiscito, passerà da Via Bonda, da Santa Maria della Piazza, dall’Arco di Traiano per finire alla fontana dei Due Soli, al porto. Prenotazione obbligatoria alla infoline 333 9573020 oppure alla mail cinematicafestival@gmail.com
Per seguire la performance si dovrà:
– avere a disposizione uno smartphone dotato di Apple IOS o Android collegato alla rete dati
– avere a disposizione un paio di cuffie/auricolari
– scaricare gratuitamente da App Store o da Google Play Store l’applicazione Layar e installarla
– accedere al menù dell’applicazione, selezionare Geolayers e con la funzione search layers cercare Geotracks
– recarsi a Piazza del Plebiscito ad Ancona e attivare il primo percorso denominato “Plebiscito-Molo”.
Tramite la funzione Mappa sarà possibile verificare la propria posizione rispetto all’itinerario.
Chi non ha la possibilità di collegarsi alla rete dati o non possiede uno smartphone con i requisiti richiesti potrà:
-scaricare i brani che compongono il percorso dalla pagina: https://paolobragaglia.bandcamp.com/geotracks e caricare i brani come playlist all’interno del proprio Smartphone o lettore musicale portatile MP3.
– attivare la riproduzione delle diverse tracce lungo il percorso, sulla base delle indicazioni del personale del festival addetto all’assistenza del pubblico.
Attivo sin dagli anni ’80, Paolo F. Bragaglia si interessa ai rapporti possibili della musica con l’immagine in movimento e successivamente con gli spazi architettonici, le arti visive, la parola, la danza e la scena. Inizia così un’intensa attività di compositore e sound designer per colonne sonore, sonorizzazioni, spettacoli multimediali. È produttore discografico, ha pubblicato 8 album e numerosi remix, ha realizzato centinaia di colonne sonore per commercials italiani e internazionali, ha fondato ed è direttore artistico del festival Acusmatiq e tra i fondatori del progetto MacchineNostre. Nel 2018 uscirà il suo nuovo album.
Eleonora Greco, pugliese di origine ma residente nelle Marche, inizia sin da giovanissima gli studi di danza e teatro. Nel 2016 vince un bando nazionale della regione Umbria e accede al corso di alta formazione per attore performer a Perugia presso il CUT che finirà ad Ottobre 2016. All’interno di questo percorso lavora per il TSU con Leonardo Delogu attraverso la danza sensibile e l’arte performativa urbana. Nel 2017 viene selezionata all’interno di una rassegna coreografica per assoli contemporanei con un suo primo studio coreografico dal titolo “Zona Rossa” all’interno del festival “Miniatures”, Perugia, dove tornerà per riproporlo nel Luglio 2017 all’interno della serata “Il tempo aperto”. Effettua una residenza del coreografo Nicolas Grimaldi Capitello presso la struttura Camere d’Aria di Bologna e vince, sempre con lo stesso, il bando regionale “MU.D.” presso il TAN – Teatro Area Nord coordinato dalla compagnia INTERNO 5, Napoli Dicembre 2017.
18.00
> MOLE VANVITELLIANA Auditorium
saranno presenti i giovani attori dell’Accademia 56
Amorphous Moments
Credits
Regia e Visual Design: Xiao Huang
Musica: Violin Concert 2nd Movement by Philip Glass
Interprete: Xiao Huang
Set e costumi: Xiao Studio
Amorphous Moments è una performance coreografata, ambientata in un anonimo paesaggio lacustre, che esplora la forma umana tra spazio e topografia. Svolgendosi nel punto in cui cielo e terra si incontrano, la performance unisce la fluidità del movimento di Xiao con la filosofia orientale. Attraverso la danza, pieni e vuoti si alternano, producendo un ritmo di contrazione e espansione.
Bio
Xiao Huang (Cheng Du, Cina, 1987) è una danzatrice, performer e artista transmediale sperimentale. Xiao fonde filosofie e estetiche occidentali e orientali insieme con la gestualità dell’Espressionismo Astratto e della Post-Modern Dance.
Cosmosi
Credits
Regia: Lorenzo Puntoni
Corpo: Valentina Sansone
Musica originale: Maurizio Bergmann
Cosmosi è un dialogo tra il movimento del performer e lo spazio naturale che lo circonda. Un breve viaggio che attraversa la percezione dei cinque sensi, fondendo il corpo umano con gli elementi che compongono il nostro pianeta. Questo contatto genera un’eterna danza che coinvolge ogni cosa, dalla più potente tra le stelle, alla più microscopica particella: il tutto in viaggio nel tutto.
Bio
Lorenzo Puntoni si diploma presso l’Accademia dell’immagine in movimento dell’Aquila nel 2009. Lavora nel settore cinematografico da dieci anni in qualità di aiuto regista. Esordisce nel 2018 come regista con il cortometraggio Acquario.
Train Annoucement Poem
Video: Giacomo (Jack) Daverio/Immondatv
Poesia e performance: Francesca Gironi
Musica e montaggio audio: Luca Losacco
Traduzione: Maria Cleary
Basato su La poesia degli annunci, il video è stato girato al porto di Ancona, in uno scenario fatto di camion, segnali stradali, operai a inizio turno e sirene a fine turno, joggers, ciclisti, turisti. La performer segue una linea rossa, camminando e danzando, dall’alba al tramonto. La telecamera è molto vicina e molto lontana dal corpo, offrendo così una doppia prospettiva del viaggio immaginario evocato nella poesia.
Bio
Laureato in Sociologia dello Spettacolo e dei Nuovi Media all’Università di Urbino, Giacomo (Jack) Daverio si occupa della realizzazione di video in ambito artistico specializzandosi nella tecnica di ripresa in “timelapse”. Ha collaborato con diversi artisti, istituzioni e contesti: dalla street art alle arti performative, dai musei alle gallerie d’arte. Canale Youtube: https://www.youtube.com/user/immonda
Danzatrice e poetessa, attiva nelle scene dei poetry slam, esplora il confine tra parola e gesto. Tre volte finalista ai campionati nazionali della LIPS (Lega Italiana Poetry Slam), il suo primo libro dal titolo Abbattere i costi è edito da Miraggi. Nel 2017 vince insieme a Sergio Garau il premio internazionale di performance CROSSaward con CTRL Z. Come danzatrice e coreografa è stata ospite di numerosi festival di arti performative e residenze creative.
Monday
Country: Spain
Length: 8 min
Completion: 2017
Genre: Fiction / Experimental
Screening format: DCP
Spoken language: No dialogues
Direction: Candice Vallantin
Cast: Marina Santo
Production Company: Candice Vallantin
Production: Fabia Castro
Script: Candice Vallantin
Cinematography: Israel Seoane
Editing: Israel Seoane
Sound: Raquel Pascual, Quino Piñero
Music: Manuel Morales
Aplastada por el tedio de su rutina diaria, una mujer de negocios da un salto de fe. Clara es sofocada por su trabajo y por su vida. Un día, ahogándose en ansiedad, finalmente alcanza a su punto de ruptura. MONDAY es una película experimental que explora los límites de la narrativa con la danza, el movimiento y el sonido.
Bio
Candice Vallantin aprendió los fundamentos del filmmaking mientras rodaba un documental con dos amigos sobre un ciego aprendiendo a saltar una motocicleta en el desierto de California. “Renaissance Man” se estrenó en el festival de DOXA en Vancouver en 2012. Ella escribió y dirigió MONDAY, su primer cortometraje, en 2017. Nacido en Francia y crecido en Vancouver, Candice ha vivido en 6 ciudades en 3 continentes. Durante cinco años trabajó como periodista en Canadá y México. También pasó un año en Etiopía trabajando por un ONG. Ahora, vive en Madrid.
I see, I feel
Regia: Filomena Rusciano
Riprese: Filomena Rusciano
Performer: Mauro Sorrentino, Filomena Rusciano
Illustrazioni: Rinedda
Musica: Paolo Barone
Montaggio: Filomena Rusciano
In attesa di conoscerlo, percepisco i mutamenti e carpisco i movimenti.
Danzatrice e coreografa freelance. LIQUID PATH( 2013) è il suo primo film, vincitore nel 2013 del premio di produzione a LA DANZA IN 1 MINUTO (To) e nel 2014 del secondo premio al 60SECONDSDANCE (Copenhagen) e miglior videodance al BANG – VII Festival international de Videoarte de Barcelona. Nel 2015 ottiene la menzione speciale nella sezione sperimentale al festival di cortometraggi A CORTO DI DONNE con il secondo film TRACCE NASCOSTE (2015).
The Whirl
Credits
Director: Eva Campos Suarez
Screenwriter: Eva Campos Suarez, Marta Kosieradzka
Choreographer and dancer: Marta Kosieradzka
Music: Adriano Fontana
Editing and Color grading: Eva Campos Suarez
Filmed in Brussels 2015-2016
Observing the refugee crisis in Europe and how it has changed people’s perception of far and near, of borders, traveling and movement we have made an attempt to change this impression into a dance film.
Bio
Eva Campos Suarez (film director, Spain) and Marta Kosieradzka (choreographer, Poland) met in Brussels in 2014. They have produced several dance films together, finding their own style. “The Whirl” is the last project done in Belgium before they depart back to their countries. Despite the distance, they continue collaborating nowadays.
Pilgrimage
Credits
Director, writer, consulting producer: Marlene Millar
Choreographer, producer, writer: Sandy Silva
Vocal arrangement: Jean Frechette & Sandy Silva
Performers: Andrew Bathory, Sonia Clarke, David Cronkite, Dominic Desrochers, Afia Douglas, Hélène Lemay, Kimberly Robin, Sandy Silva, Bobby Thompson
Cinematography: Geoffroy Beauchemin
Second camera: Peter Krieger
Editing: Jules De Niverville
Sound design: Félix Boisvert
Pilgrimage reflects the profound human experience of renewal and solidarity through the process of a communal journey. Choreographed by Sandy Silva, nine dancers and singers travel along parched roads and moonlit fields to find refuge in an abandoned place of worship.
Bio
With a background in design and dance, filmmaker Marlene Millar has been transposing dance to the screen for 25 years. A recipient of numerous awards she continues to forge into new territory exploring emerging technologies and platforms for creation and audience engagement.
“Do or Die, Now or Never”
Director introduction:
Marta Lillioja is a documentary filmmaker and her background lies in the arts and film. She’s interested in the human nature and appreciates translating relation to emotion, experience and understanding. Her topics intertwine with art, design and the society.
Credits:
Director: Marta Lillioja DOP: Nicolaas Kroone Music: Rinze Van Dellen Sound recordist: Jesse Meulenbeek Gaffer: Ray Van Der Plas
Best boy: Maxim Asscheman Colorist: Sico Van Der Plas Post production and sound design: Rinze Van Dellen Editor: Marta Lillioja Produced by: Exhibit Films Post production assistants: Irena Krajnc and Mikko Keskiivari Additional footage: Georg-Sander Männik A special thank you: Renzo Popolizio and LAB111
Film card:
‘Do or Die, Now or Never’ is a film about a ballet dancer, his life and love for dancing and the strong mindset behind the man who wants to belong on the stage forever.
The man in focus is Jazmon Voss, who started ballet from a very young age where he was put up with long hours of training and was introduced to the manic and often unfair world of ballet.
Hic et Nunc
Regia: Emma Cianchi
Coreografia: Angelo Parisi
Musica: Lino Cannavacciuolo
Produzione: ArtGArage – centro di produzione coreografiche delle arti performative contemporanee
“Qui ed ora” è la traduzione letterale di questa famosa locuzione latina attribuita ad Orazio. Utilizzata da più correnti filosofiche assume significati con sfumature differenti ma tutte riconducibili ad un pensiero semplice: ogni nostra azione è compiuta qui e ora, nell’immediatezza del presente; il passato e il futuro, per quanto importanti, sono ricordi, il tempo scorre inesorabile e la vita è qui ed ora. Una linea dritta, un luogo abbandonato, un piano sequenza per dire che il presente è l’unica dimensione in cui si vive veramente.
Costumi: Danilo Rao
Operatore Video: Matteo Cinque
Fotografia di Scena: Federica Capo
Aiuto Regia: Emanuele Donadio
Con Renato La Nave, Antonio La Nave, Bernardo La Nave, Antonio La Nave
e con Nadisha Benedetto, Elettra Caiazzo, Martina Caruso, Daniela Costantino, Nietta Dalmini, Tiziana Ferrante, Olimpia Graziosi, Leopoldo Guadagno, Rossella Iavarone, Fabrizia Limone, Giovanna Lucianetti, Francesco Marino, Antonio Nicastro, Alessia Palumbo, Domenico Piscopo, Ilaria Punzo, Giorgia Romano, Marika Romano, Armando Rossi, Imma Scamardella, Pasquale Serao, Roberta Zavino
AKASHA
a film by Hannah Rocchi and Sean Wirz
directed by Sean Wirz
performed by Jelena Pfister, Simon Progin, Annina Biesold, Nadir Josi
directors of photography: Simon Iannelli, Jean-Christophe Dupasquier, Sean Wirz
costume designer: Mirja Brügger
music: «Ants» (2004) by edIT, The Glitch Mob / Glass Air Records
film editor: Sean Wirz
Short Bio – Authors: Hannah Rocchi and Sean Wirz:
Hannah Rocchi (*1988) is an art historian and works currently as manager of the Sommerakademie Paul Klee. Sean Wirz (*1988) is a film director, author and producer of short and experimental films, as well as commercial and nonprofit works. Working out of Bern, Switzerland, they joined forced for the first time to create AKASHA, an eclectic dance short about the four elements.
Short Film Synopsis:
Akasha: the all-embracing fifth element. It moves effortlessly on the shores of the world, it overcomes gravity, explores the deepest of waters and fuels with its power the eternal flame of life. Akasha knows no space, no time, no fixed form.
PLAY STATION
Credits
Film by Dominique Palombo
Dance choreography by John Degois
Music by Otis Taylor Ten million slaves
Synopsis
John and Dominique are not at their first collaboration. After the success of “Do not stop”, they decide to reiterate and create Play station and Introspection in stride.
The idea of their collaboration is simple: Everyone brings what he knows best to create a unique and original object.
Author
John Degois is a French dancer and choreographer self-taught. Born of hip hop dance, his journey of encounter and various experiences have made him what he is today. First dancer and choreographer at the scene, for some years he tranporte his art from the boards to the camera.
WALLPAPERS
Credits:
Original Title (and English): Wallpapers
Year of Production: 2014
Running Time: 8 Min.
Directors: Jeff Roll & Jennifer Tarrazi-Scully
Wallpaper trilha sonora – Si Gracias
Craig Hilton – guitar
Kyle Dupperstadt – percussion
Christopher Thurston – double bass
Choreographer: Jennifer Tarrazi-Scully
Dancers-Performers: DeeDee Chmielewski, Terry Hollis, Nicole Kedaroe, Hazel McLester, Stella McLester, Jennifer Tarrazi-Scully, Jacqueline Woo
Photography: Jeff Roll
Editing: Dustin Glasco
Producer:
Executive Producer – Jeff Roll
Producer – Jennifer Tarrazi-Scully
Bio
Jennifer Tarrazi-Scully has meandered her way in and out of the Dance, Movement and Arts worlds her whole life. She has traveled the world in Off-Broadway shows, small contemporary companies, taught in higher education and found her voice again as “Dancer With An Attitude” writing Dance, Theater and Book reviews. Her work caught the attention of Dance Critics Association and their 2011 Emerging Writer Award. She brought movement expertise to the world of animation and film with Grasshorse Studios. Continued honing her administrative chops with CORE Performance Company, a small but prolific internationally touring dance co. based in Houston and Atlanta. Today she is bringing her skills, dance and music, to the public school system through NC Arts in Action.
She is “over the moon” to be amidst a reinvention and artistic renaissance as a dance filmmaker, curator and video installation artist. Her works have been featured at Fieldwork, James River Filmmakers Forum, EYEDRUM, EnCORE: Dance on Film, Alternate Roots, Movies by Movers, Love/d & Sex/ed & dOORS cAN dANCE.
Her ongoing collaborations include works with; Christopher Thurston (Composer), Onur Topal- Sumer (Dancer & Filmmaker), Jeff Roll (Filmmaker) and Dustin Glasco (Editor).
Today… Momentum is growing in pulling all of her disperate dance endeavors together through Rogue Dancer Productions. In the meantime, the work is happening and in full swing. So keep an out for all the current and future DANCE happenings!
21.00
> MOLE VANVITELLIANA Sala Boxe
Un’opera audiovisiva di Paolo Ranieri e Fernweh che omaggia la produzione di Maya Deren, protagonista della più ardita ricerca sperimentale cinematografica del primo novecento, indagando temi quali la visione, la realtà, il riflesso, l’identità, il rituale.
Homage to Maya gioca sulla giustapposizione di alcune delle opere realizzate dalla Deren negli anni ’40. L’omaggio a Maya si compie nell’uso del montaggio, che, come nell’opera dell’autrice, è qui protagonista nelle vesti di un deus ex machina capace di accostare realtà in apparenza incompatibili, generando una realtà nuova dove i singoli elementi conservano tuttavia la loro sostanza.
La realtà di Homage to Maya assume le vesti di una visione: proprio come accade nelle visioni o nei sogni lo spazio perde concretezza e la narrazione si esaurisce nei singoli movimenti, ora frammentati e alterati da un apparentemente insensato gioco di ripetizione e variazione.
La musica conserva i contrasti tra le scene e le fratture del montaggio; frammenti di field recordings accompagnano il viaggio di Maya, alternati ad elementi elettronici. L’unico apparente filo conduttore è il piano preparato, altro protagonista della ricerca sperimentale del primo novecento.
Paolo Ranieri si occupa dell’ideazione, progettazione e coordinamento dei contenuti multimediali e degli exhibit di Mostre, Musei e Installazioni multimediali in genere.
Dal 1993 al 2003 collabora stabilmente con lo Studio Azzurro come montatore e regista. È tra i fondatori dello studio di produzione N!03 di Milano, per un decennio leader in Italia nella progettazione e realizzazione di allestimenti e percorsi multimediali per Mostre e Musei.
Nel 2013 ha fondato, con altri due designer visuali e multimediali, Karmachina, società di visual e multimedia design con la quale realizza installazioni e percorsi multimediali.
Ha realizzato, in veste di Coordinatore e Supervisore Artistico dei contenuti e del progetto allestitivo, il Museo Multimediale Federico II Stupor Mundi a Jesi (An). Dal 2017 si occupa con Karmachina della progettazione e realizzazione delle Visitor Experience, dei contenuti audiovisivi e dei software del percorso permanente multimediale del Museo M900 di Mestre.
La band Fernweh nasce nel 2014 come due elettronico formato da Lorenzo Cosci alla batteria e Daniel Leix Palumbo alle tastiere e sintetizzatori, cui si aggiunge nel 2015 Emiliano Bagnato alla chitarra e ai sintetizzatori.
La musica dei Fernweh è un ibrido tra elettronica ed acustica, studio ed improvvisazione, istintività e introspezione.
La band alterna l’utilizzo di loop e strutture tipiche della musica elettronica a digressioni e improvvisazioni prevalentemente strumentali, ricercando un sound che possa creare una sorta di filo conduttore tra molteplici stili ed influenze musicali. Il fine ultimo è infatti quello di creare un’unità di intenti che sorga dal confluire di diverse idee e dal background artistico che ogni singolo componente porta con sé.
BIGLIETTO: € 5,00
a seguire
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